Non chi comincia, ma chi persevera. Questo antico proverbio, di cui forse non si conosce la vera origine e che non a caso è usato come motto sulla nave scuola Amerigo Vespucci, è l’ideale sintesi della giornata udinese del 1° aprile. Quel giorno la squadra femminile delle primarie e quella maschile delle secondarie Scuola Bilingue sono salite sul podio del torneo di scacchi regionale guadagnando il diritto ad accedere alle finali nazionali che si terranno tra il 4 ed il 7 maggio a Pescara.
Sarà il punto d’arrivo di un percorso iniziato diversi anni or sono, quando l’učitlj Matjaž ha raccolto intorno a sé alcuni alunni per introdurli nell’affascinante mondo degli scacchi.
Chi vi scrive ha visto spesso la delusione sui volti per l’asclusione dalle ambite vette (moltissime volte per una frazione di punto), ma allo stesso tempo ha visto la luce indescrivibile negli occhi di questi giovanissimi ragazzi delle Valli de Natisone quando si è trattato di scendere nuovamente in campo per combattere. Combattere, sì, perché l’attuale gioco degli scacchi, sviluppato in milenni di storia umana, altro non è che un antico modo per studiare le strategie politiche e belliche.
Questi piccoli strateghi e piccole grandi guerriere moderne non hanno mai mollato e perseverando si sono aggiudicati il diritto alla partecipazione ai campionati nazionali.
Fabrizio Podorieszach
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